Ed eccoci qui! Alla fine torno alle origini scrivendo semplicemente le mie opinioni e tralasciando di riportare anche i dati su durata, genere, provenienza, etc. Questo perché fondamentalmente non ho molto tempo. Quest'estate pensavo di riuscire a scrivere un po', pensavo di riuscire a vedere più film, di leggere più libri, di dedicare un po' di tempo al blog...invece Luglio e Agosto non hanno fatto altro che inghiottirsi ore su ore del mio tempo e alla fine siamo a Settembre, con esami in vista e inizio dei corsi alle porte. Dunque ecco qui gli ultimi film visti, rigorosamente in ordine alfabetico, e le mie impressioni!
2001: Odissea nello spazio ****
Ebbene si, non avevo ancora visto 2001: Odissea nello spazio. Ora l'ho visto...e mi è piaciuto! A proposito di questo film, Kubrick disse che non voleva assegnargli un significato univoco, volendo invece che ognuno fosse libero di interpretarlo a modo proprio. Indubbiamente è uno dei primi film a far riflettere sul rapporto tra umanità e tecnologia. In particolare io ho sentito il tema dell'umanità nel senso della ricerca della sua natura intrinseca: curiosità, controllo e superiorità su tutto e su tutti, superamento dei limiti, creatività.
Per quanto riguarda gli aspetti tecnici, Kubrick fece un lavoro encomiabile nella riproduzione degli ambienti spaziali. L'assenza di gravità è stata riprodotta fedelmente, così come la possibile ricreazione della stessa tramite stazioni anulari in rotazione. Il lavoro e gli effetti speciali sono apprezzabili ancora adesso, 46 anni dopo, anche dopo tutti i film di fantascienza fatti con le più recenti tecnologie.
Ho infine apprezzato 2001 come esperienza visiva e sonora. A volte ci si dimentica che il cinema è questo, è un'arte visiva e sonora. Spesso ci si scorda che alla proiezione de L'arrivée d'un train en gare de La Ciotat la gente trasalì sulla sedia pensando che il treno uscisse dallo schermo, o ci si dimentica dell'innovazione che portò l'introduzione del sonoro alla visione cinematografica. A me 2001: Odissea nello spazio ha trasmesso ANSIA. Direi anche ansia claustrofobica. La sensazione mi è stata data principalmente dalla dilatazione dei tempi, dalla lentezza dei movimenti a gravità zero, dalle interminabili serie di respiri profondi all'interno dei caschi spaziali, dalle geometrie regolari e dai colori prevalenti: bianco e nero. Di sicuro Sul bel Danubio blu non sarà mai più lo stesso...
La Grande Bellezza (?)
Questa è la seconda versione della mia opinione a proposito di questo film. La prima era un po' troppo cattiva...perché boh...perché avevo la giornata così! Voglio provare ad essere un po' più imparziale. È un film fatto molto bene e l'interpretazione di Toni Servillo è rimarchevole, e mi è piaciuto molto anche Verdone. Il film si concentra sull'osservazione di una piccola fetta di società ricco/aristocratica della Roma dei giorni nostri. In particolare fa affiorare alcuni aspetti come l'ipocrisia, la vanità e la vacuità del tipo di vita condotta dai protagonisti di questa "storia senza storia". Mi ritengo una persona abbastanza sensibile e quindi non mi vergogno a dire che, al termine di questo film, provavo addirittura un po' di pena per la miseria della vita di questi individui (merito soprattutto dello sguardo malinconico del protagonista immagino). In ogni caso, come si suol dire, se la fanno e se la godono perché, a ben pensarci, l'origine della loro miseria proviene proprio da loro stessi e dalla loro pigrizia mentale.
Detto ciò...si, ci sono un sacco di spunti carini in mezzo...ma a me pare in generale che La Grande Bellezza si autocompiaccia un po' troppo, incartandosi un po' in sofismi, citazioni e metafore che compromettono la solidità del tutto.
In definitiva: CARINO, può essere un buono spunto di conversazione, ma non smanio di vederlo una seconda volta. :)
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