venerdì 21 agosto 2015

True Detective

Di questa serie esistono attualmente due stagioni, non legate tra di loro. Il riassunto è che la prima stagione mi è piaciuta moltissimo, e la seconda stagione non mi ha convinta per niente. Se volete il commento esteso, sappiate che qui sotto CI SONO MOLTI SPOILER NELLA DESCRIZIONE DELLA SECONDA SERIE.


PRIMA STAGIONE


Ho ADORATO questo telefilm. Ammetto che inizialmente è un po' lento, e forse il pilot per alcuni non risulta poi così avvincente, ma poi si va avanti tutto d'un fiato. 
La linea narrativa si sviluppa tra due momenti differenti: il passato e il presente (circa 17 anni dopo). Poco a poco, pezzo per pezzo, si ricostruisce il legame che c'è tra i due detective Rust Cohle e Marty Hart. I due protagonisti sono rispettivamente gli attori Matthew McConaughey e Woody Harrelson che costruiscono magistralmente i loro personaggi. Marty è un uomo normale ("io ero un tipo normale con un cazzo enorme"), detective e padre di famiglia. Rust è un uomo eccentrico, estremamente intelligente ma malinconico, la sua bambina è morta giovane e il suo matrimonio è fallito.
Sin dall'inizio sappiamo che qualcosa non è andata per il verso giusto con il loro caso del campo di canna da zucchero, perché sappiamo che 17 anni dopo i due detective vengono interrogati proprio su quei fatti. Marty sembra abbastanza invariato nel tempo, ha un aspetto curato, solo qualche inevitabile capello in meno. Su Rust invece gli anni sono passati lasciando tracce pesanti. È trasandato, trascurato, alcolizzato e fuma molto.
Così, la prima stagione di True Detective passa tesa e malinconica tra i desolati paesaggi della Louisiana, dipanando la matassa sul caso insieme a due protagonisti giganteschi.
È una delle serie più belle degli ultimi anni e ne consiglio vivamente la visione.


SECONDA STAGIONE


La seconda stagione PER ME ha molti punti deboli, i principali sono:
  • Ha troppi protagonisti con troppi problemi troppo grandi. Analizziamo i protagonisti e i problemi che scopriamo a poco a poco nella serie, cominciando dai tre detective:
    Paul Woodrugh (Taylor Kitsch) all'inizio sembra avere solo qualche piccolo problema in orario di lavoro con le bionde ben disposte, motivo per cui, essendo un poliziotto, viene sospeso. Poi scopriamo che prende pilloline blu per stare con la sua ragazza, che ha mezzo corpo ustionato, che ha istinti suicidi. Scopriamo che è un reduce di guerra (ma la cicatrice è di prima), ma che non è SOLO un reduce di guerra, è reduce da un'operazione militare super top-secret piena di massacri e cose segrete che non scopriremo mai. Infine è gay. Ovviamente non prende la cosa con filosofia, anzi, sopprime la sua natura e ha un brutto rapporto con la sua ragazza che però OPS! Rimane incinta. Infine la madre è una nullafacente, anzi, probabilmente una prostituta che l'ha avuto per sbaglio e poi gli fa fuori tutti i soldi che lui aveva guadagnato in guerra e che molto saggiamente aveva lasciato nella roulotte della madre con la quale ha un rapporto non troppo cristallino.
    Ray Velcoro (Colin Farrell). Sua moglie è stata stuprata. Dopo lo stupro è rimasta incinta per cui non si sa di chi sia il figlio (che per altro non assomiglia neanche un po' né a lui né a lei). Riceve una soffiata sulla possibile identità dello stupratore, lo trova e lo uccide. Diventa una persona cattiva e un poliziotto corrotto. Si lascia con la moglie che presenta richiesta in tribunale perché Ray non veda più il bambino. Diventa violento, drogato e alcolizzato e poi scopre pure che il tizio che ha ucciso non era il tizio giusto.
    Ani Bezzerides (Rachel McAdams) ha sin da subito qualche problema relazionale col sesso opposto. Poi scopriamo che la sorella fa filmini porno su internet e che prima era stata in un centro di recupero per drogati. Avanzando con la storia scopriamo che il detective Bezzerides è cresciuta in una comunità hippy, che non ha un buon rapporto col padre (perché è un hippy), e che la madre si è suicidata. Ha contratto debiti di gioco, e beve abbastanza. Infine, da piccola è stata rapita e presumibilmente stuprata per quattro giorni in un bosco.
    Ora veniamo al gangster protagonista:
    Frank Semyon (Vince Vaughn) onestamente è il personaggio più insulso della serie (mentre la moglie Jordan (Kelly Reilly), a mio avviso, è strepitosa!). Vince Vaughn è così poco convincente e ingessato in questo personaggio, che mi veniva da mandare avanti ogni volta che c'era lui. Ogni tanto racconta storielle patetiche sulla sua infanzia infelice con un padre alcolizzato. È uno di quei mafiosi fastidiosi del cazzo che continuano a infarcire tutto della loro morale, insegnamenti e "virtù". Comunque...Frank perde tutto alla morte del suo socio in affari, omicidio che aprirà tutto il caso della serie e che coinvolgerà politici corrotti fino al collo, diamanti e giri di prostituzione.
  • Non c'è un reale legame tra i protagonisti. Insomma, io non lo vedo. Il legame che si crea poi tra alcuni di loro è una forzatura della sceneggiatura, senza particolari agganci reali. L'unico legame che posso capire è quello tra Velcoro e Frank, ma tra gli altri si vedono davvero pochi istanti di complicità. A dire il vero, anche il motivo per cui alla fine i detective vengono coinvolti TUTTI E TRE nel caso sembra una di quelle forzature alla "Dungeon Master che si arrabatta per riuscire a far avanzare nella stessa campagna un elfo paladino e un nano barbaro". Insomma volevano un sacco di personaggi e li hanno ottenuti truccando un po' le carte.
  • So che può sembrare ridicolo, ma in confronto ai paesaggi decadenti e all'ambientazione della Louisiana della prima stagione, questa parte squallida della California a me non ha lasciato niente.
  • Infine, il caso in se è più debole e confusionario.
Concludo col mio commento a caldo dell'ultimo episodio:


C'è a chi questa stagione è piaciuta. Io ne sono rimasta delusa, ma rimango innamorata della prima.