sabato 4 ottobre 2014

Eva e Stoker


Chi conosce questi due film potrebbe domandarsi come mai li sto mettendo nello stesso post. In realtà è perché li ho visti insieme, la stessa sera. In più mi piace fare confronti, quindi...perché no?


LE TRAME

Eva
Eva è ambientato in un futuro non troppo lontano in cui la robotica è molto sviluppata. Alex è un ingegnere cibernetico molto dotato che, dopo 10 anni di assenza, si reca nuovamente alla sua città natale. Il lavoro che gli viene offerto è quello di concludere il suo progetto incompiuto di realizzazione di un robot bambino. Alla ricerca dunque di un modello di riferimento, conosce Eva, una bambina intelligente e carismatica di circa 10 anni, che scopre essere figlia del fratello e della sua ex ragazza e collega della facoltà di robotica.

Stoker
India Stoker è un'adolescente introversa e solitaria. Alla morte del padre, al quale India era molto affezionata, la ragazza si ritrova a casa con la madre e il fratello del padre, lo zio che non sapeva di avere. A poco a poco si svela la natura dei personaggi e la verità sulla morte del padre di India viene a galla.



IMPRESSIONI E SPUNTI DI RIFLESSIONE

Quello che mi è piaciuto della visione di questi due film è che, pur essendo due film completamente diversi, e seppur scelti totalmente a caso, presentano delle simpatiche analogie.
In primo luogo, entrambi i film iniziano con un flash-forward e tutto il film è il dipanarsi della matassa che porta al chiarimento di questa prima scena.
In secondo luogo, entrambe le storie girano principalmente intorno alla stessa formazione familiare: due fratelli, una donna e una figlia del tutto speciale.
Boh...pensatela come volete ma per me è molto figo scegliere due film a caso e trovare delle similitudini del genere...:) Tornando seri, è incredibile che a partire da basi così simili si possano sviluppare due lavori così diversi! Ora, ecco le cose che ho trovato interessanti in questi due film.

Eva
Eva è stata una piacevole sorpresa nel panorama della fantascienza moderna. Come molti altri buoni film di fantascienza, gli effetti speciali sono minimi. Ciò nonostante, il lavoro fatto è encomiabile e sono state create davvero delle raffinate animazioni dei robot o delle immagini olografiche dei computer del futuro.
Il film parte dalle intelligenze artificiali, sviluppando in seguito tematiche molto più profonde legate alla ricerca della natura dell'umanità. Nell'ipotetico futuro di Eva gli uomini sono riusciti a creare robot con intelligenze artificiali sempre più avanzate. Come sempre però, l'uomo ha manie di controllo su tutto e vengono posti dei freni all'autonomia di pensiero dei robot. Alex (il bravo Daniel Brühl) ha un gatto robot senza condizionamenti comportamentali, l'ha creato facendo in modo che agisse e si comportasse realmente come un gatto. La bellezza del suo personaggio sta proprio nel fatto che lui è davvero alla ricerca delle basi della natura umana, della diversità più che dell'uniformità, della particolarità che rende ciascuno di noi un individuo unico e inimitabile. Si riprendono insomma temi classici della fantascienza da Asimov a Blade Runner, a Battlestar GalacticaCybenellaAraleSuper Vicky e chi più ne ha più ne metta. Eva sviluppa queste tematiche  con leggerezza, a tinte seppia. La tendenza umana all'uniformazione, la tecnologia e l'elevazione a divinità, la paura di perdere il controllo delle proprie creazioni, la diversità.
Splendido film, assolutamente consigliato. Guardalo e poi dimmi...cosa vedi quando chiudi gli occhi? 


Stoker
Passare da Eva, dolce amaro a tinte calde, a Stoker, horror/thriller psicologico a colori freddi, è stato un po' un trauma. Inquietante e ansiogeno, Stoker parla dei "cacciatori", gli esemplari come Dexter insomma. Credo che anche il nome si riferisca a Bram Stoker, e ai cacciatori per eccellenza, i vampiri. Non è esattamente il mio genere ma complessivamente mi è piaciuto. Stoker vanta una splendida regia di Park Chan-wook e degli ottimi protagonisti (Mia Wasikowska, Nicole Kidman e Matthew Goode), e buone musiche e fotografia. La storia è solida e i protagonisti sono molto ben caratterizzati. India è una ragazza non convenzionale, poco stimolata dagli interessi comuni degli adolescenti, acuta e attenta, osserva il mondo in freddo silenzio e comincia percepire e ad interagire con i suoi desideri. Una specie di racconto di formazione insomma, un insolito modo di vedere l'evolversi dell'adolescenza in una famiglia disfunzionale. È un horror classico, hitchcockiano, consigliato dunque se vi piace il genere.