The Bling Ring, di Sofia Coppola, è un film attualmente nelle sale cinematografiche.
La trama del film si basa su fatti realmente avvenuti qualche anno fa, quando un gruppo di ragazzi di Hollywood ha deciso di entrare nelle case di alcuni personaggi famosi finché questi non c'erano, portandosi via 5 milioni di refurtiva.
Per questo film non farò un elenco puntato perché non è propriamente un film convenzionale, ed è di difficile etichettatura. Posso solo dirvi qual'è stata la mia impressione e cosa mi ha lasciato questa storia.
Sofia Coppola filma il tutto asetticamente, mostrando i suoi protagonisti dall'esterno, con sguardo distaccato. Non ci vuole insegnare niente, non vuole giudicare, vuole mostrare. Il giudizio è lasciato allo spettatore. Anche le musiche sono quelle della vita dei ragazzi, non sono evocative, non hanno il tipico ruolo di spiegare o enfatizzare le scene che accompagnano.
Andando a vedere questo film si può pensare che sia ripetitivo, inconcludente, sterile. Per me, tuttavia, non è così. La sua sterilità è adatta a rappresentare quei ragazzi e il loro mondo. La loro totale assenza di personalità e obiettivi li spinge soltanto a fantasticare sulla vita dei VIP hollywoodiani (che poi...non fa già ridere di suo la definizione di VIP?). Vogliono la vita delle loro star preferite, vogliono le loro cose, vogliono sentirsi loro per qualche istante. Le ore, i giorni, le settimane si susseguono piatte nella loro vacuità. Droga, sesso e cura solo per la propria immagine. L'immagine è tutto. Non importa cosa credi o cosa pensi, l'importante è come ti vedono. Non c'è passione in Nicki, Sam, Mark, Chloe e Rebecca. Sono degli scrigni appariscenti ma vuoti. Così come la casa di un loro idolo, Paris Hilton, che ha così tante cose da non accorgersi neanche di essere stata derubata 5 volte. Una stanza solo di scarpe, una solo di gioielli, una stanza-discoteca privata, pareti nere decorate da pesanti ornamenti barocchi dorati, l'intera casa tappezzata dalle sue foto.
Anche il fatto che siano loro cinque è un caso. Non c'è alcun filo di amicizia a tenerli uniti, solo qualche casualità. Solo Marc ha un briciolo di anima, ma è così fragile e sottomessa che è più facile nasconderla che provare a coltivarla. D'altronde, non è solo dopo aver acquisito un briciolo di saggezza ti accorgi che il gruppo più figo della scuola era in effetti quello dei più idioti?
Forse questo film non lascia niente, e forse il niente è proprio ciò che voleva lasciare. Non si può nascondere che l'avanzamento della nostra società stia portando ad un progressivo impoverimento morale delle persone, in particolare degli adolescenti, che nel momento più fragile della loro vita recepiscono un'immagine distorta della realtà e di ciò che è importante. A favorire questo processo ci sono indubbiamente i media che, invece di sfruttare il loro enorme potenziale educativo, cadono in un generale degrado della qualità delle informazioni, in particolare le trasmissioni televisive. Sicuramente poi ci sono anche scuola e famiglia. Qui è facile puntare il dito contro gli USA, dove le persone sono così allo sbaraglio da elevare a religione o filosofia di vita praticamente qualsiasi cosa (nel film la famiglia di Nicki e Sam vive ogni giorno secondo i principi di The Secret). Ma anche in Italia non va tanto meglio se si pensa che stiamo importando tutti i talent-show e reality-show dai colleghi oltreoceano.
Lungi da me dal dire che tutti gli adolescenti sono dei cialtroni senza speranza. Sono ancora abbastanza giovane da ricordarmi che anch'io ho fatto delle stupidaggini e non sono stata molto ragionevole a volte. Il punto è che l'adolescenza prima o poi deve lasciare spazio alla maturità, ci si deve creare una propria identità, dei propri principi, dei valori e degli obiettivi. A Nicki domandano quale sia il suo obiettivo nella vita e lei risponde una cosa del tipo che vuole fare del bene, aiutare le persone e curarsi della salute del nostro mondo. Non sa di cosa parla, non le interessa saperlo, le interessa solo far credere che le interessi. E ti rendi conto di quante siano le persone che vivono così ogni giorno, di quante siano le persone che esprimono così tante volte pensieri che non sono i loro da non preoccuparsi affatto di averne di propri.
A me dunque The Bling Ring ha fatto pensare a tutte queste cose e a tutte le volte che mi è dispiaciuto vedere un adolescente perdersi prima di poter realizzare quanto sia stato stupido fare ciò che ha fatto. Per alcuni di loro la vita continua così per molto tempo, pensando che le cose importanti siano la griffe sulla borsetta e chi sceglierà chi in Uomini e Donne, oppure pensando che un'enorme collana d'oro con scritto Rich Bitch possa costituire il pezzo forte dell'abbigliamento pre-discoteca della serata (la collana viene mostrata tra la refurtiva nei titoli di testa del film). Altri rimpiangono più tardi le loro scelte, per altri ancora, invece, è troppo tardi per poter rimpiangere qualsiasi cosa.
Consiglio questo film perché è il ritratto della mancanza d'identità di molti giovani d'oggi, dolorosamente rimarcato dalla distaccata regia di Sofia Coppola.
Lungi da me dal dire che tutti gli adolescenti sono dei cialtroni senza speranza. Sono ancora abbastanza giovane da ricordarmi che anch'io ho fatto delle stupidaggini e non sono stata molto ragionevole a volte. Il punto è che l'adolescenza prima o poi deve lasciare spazio alla maturità, ci si deve creare una propria identità, dei propri principi, dei valori e degli obiettivi. A Nicki domandano quale sia il suo obiettivo nella vita e lei risponde una cosa del tipo che vuole fare del bene, aiutare le persone e curarsi della salute del nostro mondo. Non sa di cosa parla, non le interessa saperlo, le interessa solo far credere che le interessi. E ti rendi conto di quante siano le persone che vivono così ogni giorno, di quante siano le persone che esprimono così tante volte pensieri che non sono i loro da non preoccuparsi affatto di averne di propri.
A me dunque The Bling Ring ha fatto pensare a tutte queste cose e a tutte le volte che mi è dispiaciuto vedere un adolescente perdersi prima di poter realizzare quanto sia stato stupido fare ciò che ha fatto. Per alcuni di loro la vita continua così per molto tempo, pensando che le cose importanti siano la griffe sulla borsetta e chi sceglierà chi in Uomini e Donne, oppure pensando che un'enorme collana d'oro con scritto Rich Bitch possa costituire il pezzo forte dell'abbigliamento pre-discoteca della serata (la collana viene mostrata tra la refurtiva nei titoli di testa del film). Altri rimpiangono più tardi le loro scelte, per altri ancora, invece, è troppo tardi per poter rimpiangere qualsiasi cosa.
Consiglio questo film perché è il ritratto della mancanza d'identità di molti giovani d'oggi, dolorosamente rimarcato dalla distaccata regia di Sofia Coppola.