venerdì 22 novembre 2013

Prisoners


Dal regista di La Donna che Canta, Denis Villeneuve, un buon thriller presentato quest'anno al Toronto Film Festival con l'ottima coppia Hugh Jackman e Jake Gyllenhaal. Durante i festeggiamenti della Festa del Ringraziamento spariscono senza lasciare alcuna traccia due bambine di sei e sette anni. Sarà chiamato ad investigare il Detective Loki (Gyllenhaal) mentre il padre di una delle bambine (Jackman) è il classico americano (prega prega che Dio perdonerà i tuoi peccati) e decide investigare per conto suo. 

Cosa mi è piaciuto:
  • Il tocco del regista nelle inquadrature è molto interessante. Spia i personaggi da lontano lungo la strada, o da dietro gli scaffali. Non sono un'esperta, ma ultimamente sto guardando un documentario che mi ha fatto riflettere su quante e quali possano essere le numerose scelte che un regista deve prendere girando un film. Riflettevo anche con un amico sul fatto che, in ogni caso, l'industria cinematografica commerciale mantenga sempre le formule standard, che sono esattamente quelle che ci si aspetta, ad esempio il primo piano alternato su una coppia che sta parlando, dove certo non ci si aspetta di vedere inquadrata una sola persona tenendo l'altra sempre di spalle. Di certo Villeneuve non introduce niente di shockante ma comunque introduce qualche inquadratura diversa dal solito. In ogni caso almeno non fa il solito film cadenzato dai ritmi moderni accelerati ma tiene l'atmosfera un po' più riflessiva e rarefatta.
  • Jake Gyllenhaal, il suo Loki è acuto e pacato, sembra temprato da anni e anni di rabbia e solitudine, delusione e tristezza, sentimenti repressi che continuano a ribollire silenziosamente, tenuti chiusi sotto quel colletto (troppo) stretto. Premetto che io adoro questo attore, ma non solo perché è (come direbbe una mia professoressa) indubitabilmente affascinante, ma soprattutto perché riesce sempre a dare un profondo spessore ai suoi personaggi, creando un'incredibile area attrattiva su tutte le sfaccettature che imprime nelle sue caratterizzazioni. Sono di parte? Mah...:)

Cosa non mi è piaciuto:
  • Un po' troppo. Quello che non mi è piaciuto ne La Donna che Canta è che alla fine, se ci ripensi, dici: "Caspita! È un po' troppo!" Non voglio svelare nulla dei due film ma guardateli e pensate, alla fine, se non è tutto un po' troppo forzato per enfatizzare la drammaticità. In più, pur avendo un film molto lungo (150 min. ca.), la matassa non viene dipanata poi così bene, lasciando un po' di confusione su alcuni punti. 


Prisoners, nonostante l'eccessiva durata e qualche forzatura di troppo, è comunque un bel thriller, con due ottimi attori e la regia interessante del canadese Denis Villeneuve.