mercoledì 9 novembre 2016

Visioni e letture a tema ambientale

Era da qualche giorno che vedevo National Geographic e Leonardo DiCaprio esortare con insistenza alla visione di un documentario. Sapevo che Leo era un fervente ambientalista, ma non sapevo fosse stato scelto per l'incarico di Messaggero di Pace sul clima per conto dell'Onu.
Ora io non so perché ci sia scritto che fosse disponibile in streaming gratuito fino a ieri ed io l'abbia visto oggi, ma guardandolo mi sono venute in mente altre cose che ho letto o visto, e quindi ho deciso di scrivere questo piccolo compendio per chi fosse interessato. Visto che è davvero piccolo, ringrazierei chiunque di voi avesse altri consigli da dare.
  • Punto di non ritorno, film di Leonardo DiCaprio, 2016 (apparentemente in streaming gratuito ancora fino a ieri, affrettatevi!)
  • HOME, homeproject, film di Yann Arthus-Bertrand, 2009 (ne avevo già parlato in questo blog: link)
  • WALL•E, film della Pixar, se non l'avete ancora visto, dovete assolutamente rimediare!
  • The Day after Tomorrow, perché magari con un film apocalittico vi sale un po' d'ansia.

Inquinamento luminoso in Europa, dal documentario Punto di non ritorno

Due libri consigliatissimi di Frank Schätzing. L'autore è molto sensibile alle tematiche ambientali e lo fa capire molto bene mescolando alle trame di questi suoi due (fanta-)thriller argomenti molto attuali e decisamente reali. Non si può descrivere a parole la bravura di quest'autore, dovete solo andare in libreria o in biblioteca e provare a leggerlo, per me è stata una bellissima scoperta. È passato parecchio da quando li ho letti, eppure mi tornano sempre in mente.
  • Frank Schätzing, Il quinto giorno,  Editrice Nord, 2005, pp. 1032. Questo romanzo è ambientato ai giorni nostri. Mi è piaciuto moltissimo perché parla soprattutto dell'estrazione di petrolio nel Mare del Nord, dell'impoverimento delle risorse ittiche per la pesca eccessiva e del pericolo relativo al surriscaldamento dell'atmosfera. Pone anche interrogativi davvero interessanti su delle potenziali forme di vita intelligenti oltre all'uomo. 
  • Frank Schätzing, Limit, Editrice Nord, 2010, pp. 1370. Limit è ambientato in un futuro non troppo lontano in cui si è riusciti a sviluppare una tecnologia ideale per arrivare con un "ascensore" fino all'orbita geostazionaria e partire da lì con gli Shuttle per andare sulla Luna a raccogliere Elio-3 per ottenere energia dalla fusione nucleare. Anche qui si parla delle lobby del petrolio. Anche qui, come ne Il quinto giorno, siamo di fronte ad un romanzo corale, con tanti protagonisti, tutti ben caratterizzati. Alla fine non si può non affezionarsi al detective informatico inglese Jericho e alla giovane hacker cinese Yoyo.
Qualche anime:
  • PLANETES, realizzato da Sunrise, prodotto da Yoshitaka Kawaguchi (26 episodi), dall'omonimo manga. I protagonisti di questa storia sono dei raccoglitori di detriti spaziali. L'anime ha dei disegni molto belli, molto particolareggiati, ed è fatto molto bene dal punto di vista della "fattibilità" spaziale. Ora so che qualcuno ricondurrebbe il discorso a Gravity, per la tematica dei rifiuti spaziali, ma quel film non mi è proprio piaciuto, e quindi non lo consiglio. È invece ricollegabile a Limit per la tematica spaziale e dell'Elio-3.
  • Pom Poko, diretto da Isao Takahata, 1994. Questo film parla del repentino processo di urbanizzazione subito dalle campagne nei dintorni di Tokio nei primi anni '90. La storia è raccontata dal punto di vista dei Tanuki, una specie di cane-procione della cultura giapponese, che si vedono sottrarre le loro case su una collina vicino alla città in espansione. Il film è ricco di interessanti riferimenti al folklore e alle leggende giapponesi.
  • Un po' tutti i film di Miyazaki, ma in particolare direi Princess Mononoke e Nausicaä della Valle del vento, rispettivamente del 1997 e del 1984. Il primo parla di come l'industrializzazione corrompa e travolga la natura, il secondo è ambientato in un indefinito futuro in cui la vita cerca di ricomiciare dopo un'era di disastri nucleari.
Infine, visto che siamo qui, vado un po' off-topic e vi propongo una scelta alternativa per l'acquisto di un cellulare: il Fairphone è uno smartphone modulare di fascia media. Costa abbastanza, ma ha il vantaggio di una completa tracciabilità della provenienza dei componenti, e in particolare si ripropone di non usare minerali provenienti dalle zone di conflitto e di sfruttamento del lavoro. Cerca di usare il più possibile materiali riciclati e/o riciclabili. Articolo di Wired sul Fairphone 2.

Obiettivi di Fairphone.

mercoledì 30 marzo 2016

The Railway Man (Le due vie del destino)


The Railway Man è un film del 2013 diretto da Jonathan Teplitzky, basato sull'omonima autobiografia di Eric Lomax. Lo consiglio vivamente.


TRAMA

Durante la Seconda Guerra mondiale, Eric Lomax (Colin Firth/Jeremy Irvine) era un tecnico dell'esercito britannico in Asia. Non molti sanno che in seguito alla ritirata della Gran Bretagna, molti soldati furono fatti prigionieri e usati dai Giapponesi come forza lavoro per la costruzione di una ferrovia che collegasse la Birmania con la Thailandia (meglio conosciuta come The Death Railway). Eric Lomax fu uno di quelli.
Dopo anni di torture, sfruttamento, fame e dolore, al termine della guerra, Eric tornò a casa, ad Edimburgo. Da sempre appassionato di treni, si aggrappò come poteva al ritorno alla quotidianità, fino a quando conobbe e si innamorò di Patti. I fantasmi del passato non consentirono però alla coppia di avere un rapporto sereno e il fragile equilibrio si spezzò definitivamente quando Eric scoprì che il suo torturatore era ancora vivo e lavorava in Thailandia.


PERCHÉ LO CONSIGLIO

Ora devo fare qualche spoiler ma, essendo un film storico e un'autobiografia, in realtà non credo di rovinare la visione a nessuno. 
Ho visto questo film il giorno dopo l'attentato in Pakistan in cui un ragazzo si è fatto esplodere in un parco giochi uccidendo circa 70 persone, per lo più mamme e una trentina di bambini.
L'attuale situazione nel mondo, le continue notizie di questo tipo, la crudeltà, la brutalità e la disumanità delle persone, dalle azioni più piccole alle più catastrofiche, mi fanno provare un immenso sconforto. 
Questa storia è una piccola luce.
Non so se ve ne siete resi conto, ma la generazione della guerra mondiale sta finendo. Gli ultimi testimoni degli orrori e della devastazione del secondo conflitto mondiale ci stanno lasciando. Le nuove generazioni non avranno più dei nonni che possano raccontare della fame, delle mine nei giocattoli, della povertà, della paura, dei treni, delle sparizioni, dei campi di concentramento. 
Si dice sempre che dalla storia si impara, ma sappiamo tutti che non è così. Sappiamo tutti che gli uomini commettono e ricommettono in continuazione gli stessi errori. Non si può conoscere una cosa se non la si è vissuta. È vero, ma possiamo avvicinarci il più possibile. Raccogliere queste testimonianze e divulgarle è l'unico modo per imparare qualcosa dal passato. Magari saranno sensazioni sbiadite, sicuramente saranno appannaggi di sentimenti realmente vissuti, ma se noi siamo abbastanza ricettivi, allora una storia così forte, in un momento così delicato, non ci lascerà indifferenti.
Takashi Nagase, il torturatore di Eric Lomax, chiese scusa. Takashi aveva continuato a vivere nel rimpianto e nella colpa, portando il peso delle scelte del passato ed Eric Lomax, vedendo quel rimpianto, lo perdonò.
È facile da scrivere così "lo perdonò", ma non molti di noi sarebbero capaci di fare altrettanto. Non molti sono in grado di guardare oltre al proprio dolore, oltre alla propria rabbia e al proprio orgoglio e passare avanti. Non dimenticare, ma accettare, senza cadere nella trappola, senza soffocare la propria vita nell'odio.
Una storia bella, vera e attuale, da guardare o leggere, e sulla quale dovremmo riflettere tutti. 

Concludo con una foto di Eric Lomax e Takashi Nagase dopo 50 anni, e con il pensiero del marito di una delle vittime di Parigi del Novembre 2015, "Vous n'aurez pas ma haine".




“Non avrete il mio odio”
Venerdì sera avete rubato la vita di una persona eccezionale, l’amore della mia vita, la madre di mio figlio, eppure non avrete il mio odio. Non so chi siete e non voglio neanche saperlo, voi siete anime morte. Se questo Dio per il quale ciecamente uccidete ci ha fatti a sua immagine, ogni pallottola nel corpo di mia moglie sarà stata una ferita nel suo cuore. 
Perciò non vi farò il regalo di odiarvi. Sarebbe cedere alla stessa ignoranza che ha fatto di voi quello che siete. Voi vorreste che io avessi paura, che guardassi i miei concittadini con diffidenza, che sacrificassi la mia libertà per la sicurezza. Ma la vostra è una battaglia persa.
L’ho vista stamattina. Finalmente, dopo notti e giorni d’attesa. Era bella come quando è uscita venerdì sera, bella come quando mi innamorai perdutamente di lei più di 12 anni fa. Ovviamente sono devastato dal dolore, vi concedo questa piccola vittoria, ma sarà di corta durata. So che lei accompagnerà i nostri giorni e che ci ritroveremo in quel paradiso di anime libere nel quale voi non entrerete mai. 
Siamo rimasti in due, mio figlio e io, ma siamo più forti di tutti gli eserciti del mondo. Non ho altro tempo da dedicarvi, devo andare da Melvil che si risveglia dal suo pisolino. Ha appena 17 mesi e farà merenda come ogni giorno e poi giocheremo insieme, come ogni giorno, e per tutta la sua vita questo bimbo vi farà l’affronto di essere libero e felice. Perché no, voi non avrete mai nemmeno il suo odio.
Antoine Leiris


Per chi fosse interessato alla Ferrovia della morte, argomento sicuramente poco conosciuto, ecco alcuni link che ho consultato:
Film: Il ponte sul fiume Kwai
Articolo La Repubblica: Link Repubblica.it
Wikipedia: Link Wiki